Il Qi Gong non va in vacanza

Non c’è estate senza mare e senza sole, non c’è mare senza vacanza e per me non c’è vacanza senza camper! Spesso però, partire con il caldo di ferragosto può creare dei fastidiosi scompensi. Vi racconterò della mia personale esperienza a riguardo.

Inutile dirvi quanto il Qigong mi fa stare bene, in tutti i sensi. Lo sapete già, vero?

Pensate che l’ anno scorso sono stata in vacanza in Sicilia, 14 giorni in giro in camper con la famigliuola e nonostante alcune mie debolezze funzionali che si amplificano con il caldo torrido – pressione bassa, emoglobina scarsa, intoppi digestivi e cattivo umore al seguito – mi sentivo una bomba. Praticavo Qigong quotidianamente, per l’esattezza la pratica dei Sei Suoni terapeutici, secondo l’insegnamento di Ma Li Tang. Ovunque mi trovavo, a qualsiasi ora, purchè fosse un momento tranquillo e silenzioso, di fronte al mare, sotto gli alberi, sotto le stelle, perfino in camper! Per 100 giorni. Mi sono sentita veramente in forma anche per molto tempo dopo.

Quest’anno invece ho cominciato, durante il lockdown, a praticare assiduamente il Ba Duan Jin (https://ilrifugiodeltao.it/2020/04/24/praticare-il-ba-duan-jin/ ), per 100 giorni anche questo, terminato a giugno e mi sono sentita molto serena e in equilibrio generale. Dopodichè ho continuato a praticare Qigong curativo più o meno mirato, in gruppo o da sola, costantemente, anche se non necessariamente ogni giorno.

Ma le vacanze in camper di questo agosto mi hanno riservato delle sorprese!

Il terzo giorno dalla partenza eravamo in Calabria, a Villapiana, a cena. Dopo aver mangiato moderatamente, ho cominciato a sentirmi male: sudore, calore interno nella testa, nelle orecchie, nel collo, senso di gonfiore e pesantezza, spossatezza estrema. Ho fatto fatica a tornare in camper, mi sarei sdraiata volentieri su un marciapiede, stramazzata!

Mi sono sentita tradita dal mio corpo, abbattua – ma com’è possibile, ma perché? Era da tanto tempo che non mi sentivo così male. Poi ho riflettuto ed ho capito che una delle concause del mio malessere è stata sicuramente l’assenza di Qigong da ben 6 giorni. Forse un po’ troppi per i miei scompensi genetici e per il caldo afoso di quei giorni.

Così, quella sera stessa, nonostante la stanchezza tremenda, mi sono messa a fare disperatamente qualche movimento dolce, adatto al mio problema, che mi potesse rigenerare un pochino. Così ho fatto anche il giorno dopo, ed andava già sensibilmente meglio, e il giorno dopo ancora. Una volta riprese del tutto le forze, mi sono divertita a utilizzare ogni pratica studiata che in in qualche modo potesse essere utile per il mio caso.

La cura ha funzionato con soddisfazione e meraviglia. Il mio organismo mi ha segnalato un problema, io gli ho proposto una soluzione e lui (che sarei sempre io) ha risposto immediatamente con successo.

Ho continuato a praticare Qigong ovunque, mi è piaciuto molto sperimentare le varie tecniche in mare, lasciandomi trasportare dai flutti marini e dai flutti energetici interni. Una sensazione davvero appagante!

Ho riscoperto con sorpresa la precisione quasi matematica dell’efficacia dei movimenti insegnati dalla Medicina Tradizionale Cinese. Ho riscoperto la bellezza del sentirsi bene. Mi sono ricordata ancora una volta dell’importanza del lavoro costante.

Sappiamo bene che nessuno nasce perfetto e che la pigrizia spesso prende il sopravvento, ma seguire la via della perfettibilità è una possibilità che ognuno può scegliere di percorrere, ad ogni età, in qualsiasi situazione, fino all’ultimo, finchè si è in vita. Parola mia!

Buona fine di agosto allora e naturalmente:

Salute a noi tutti!

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