“Allenare il corpo, senza essere oppressi dal corpo, esercitare la mente, senza essere usati dalla mente, agire nel mondo, senza essere preda del mondo, eseguire i compiti, senza essere ostacolati dai compiti; questa è l’azione efficace.” – Zhonh Ho Ji –
Quando fa caldo e lo stress sale, diamoci una scosssa! ☀️ Amici cari condividete e invitate chi volete! Parte una serie di incontri estivi di QI GONG in due meravigliose locations lucane immerse nel verde:
Nell’incantevole cornice del Parco del Reale a Venosa, venerdì 3 luglio alle 18. 30, presentazione e lezione prova con ingresso gratuito. Evento fb: https://www.facebook.com/events/3134701023257737/
Tra gli alberi del bosco, nel Camping Makumba a Palazzo S. Gervasio, sabato 4 luglio alle 19.00, presentazione e lezione prova con ingresso gratuito. Evento fb: https://www.facebook.com/events/3051065164949338/
C’è sempre una buona scusa per mantenerci in salute! Approfittatene! ?
Le attività si svolgeranno all’aperto, verrà garantita la distanza di sicurezza. In caso di pioggia l’appuntamento sarà rimandato in data da concordare.
Per info e varie contattatemi pure: 3481498556; missflu@hotmail.it.
Il saluto nel Qi Gong è una pratica breve e semplice, ma svolta con attenzione, ci svela le dinamiche profonde che muovono l’Uomo, la Terra, il Cosmo.
È un rituale a tutti gli effetti, che può fare da cornice ad una pratica più lunga o può essere svolta una vera e propria pratica indipendente. Risveglia e collega i 6 punti principali sull’asse centrale verticale, partendo dal più pesante e basso/yin e fino ad arrivare al più leggero e alto/yang, passando per i punti intermedi, ognuno con le specifiche caratteristiche. L’atto di portare le mani al livello di questi punti, risveglia e mette in circolo la loro potente spinta energetica. Si conclude disegnando un cerchio con le braccia che scendono, per racchiudere l’essere umano all’interno delle energie del Cielo e della Terra.
Il saluto
è la presa di consapevolezza del proprio “spazio sacro”, che ci connette
profondamente con ogni cellula all’interno del nostro corpo e nello stesso
tempo con l’ambiente esterno e con il gruppo dei praticanti.
I punti di
comando sollecitati, possono essere immaginati come delle sfere magnetiche in
stretta relazione tra loro, che raccolgono e catalizzano il nostro Qi con una
forza, una sfumatura e un peso diverso per ognuna.
Partendo
dal punto più basso troviamo
1) HUI YIN
(letteralmente “riunione degli yin”) a livello del perineo, dal carattere
estremamente yin, denso, solido, lento. Detto anche la sfera di piombo, questo
punto è connesso con le zone più buie ed oscure del Cosmo ma è essenziale. Il
suo ruolo è ancorare il Qi del nostro intero organismo.
2) Segue QI
HAI (“mare del qi”) o sfera di pietra, la solidità che comincia a sognare
l’espansione, situata a 3 dita circa sotto l’ombelico. In questa zona si
concentrano le forze grezze e materiche, già richiamate dalla Terra, che
cominciano a prepararsi per essere forgiate e utilizzate.
3) A metà
percorso del corpo umano c’è ZHONG TING (“padiglione centrale”), a livello del
torace, al centro del petto. La via di mezzo che sta tra l’alto e il basso, è
il punto che mette in relazione le forze più pesanti a quelle più sottili. Zona
di equilibrio e di incontro con il nostro asse orizzontale. Sfera di legno, che
non deve essere mai né troppo secca, né troppo umida.
4) TIAN TU
(“foro celeste”) è posizionato nella cavità centrale tra le clavicole e lo
sterno. Qui il passaggio si fa sottile, ciò che sale deve essere elaborato e
filtrato finemente per accedere ai distretti più alti. Questa è la sfera è di
seta, collegata al potere del verbo, tanto impalpabile quanto concreto per le ripercussioni
sostanziali che può arrecare nella realtà.
5) Tra le
sopracciglia troviamo YIN TANG (“palazzo del mistero”). È la sfera di piume, piacevolmente
leggera, veloce eppure spesso sfuggente, proprio come i nostri pensieri; il penultimo
passaggio da attraversare prima di arrivare a
6) BAI HUI
(riunione della moltitudine), che è situato nella parte più alta e centrale del
cranio, in prossimità della fontanella, in contatto con l’energia del Cielo.
Qui, la molteplicità delle forze energetiche precedentemente richiamate, si trasforma
finalmente in unità. Siamo nel punto più yang del nostro corpo, dove tutto
converge e viene sublimato. La sfera è diventata pura luce e la sua spinta ci
può portare verso le più alte vette della spiritualità.
“Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo.” -Eraclito-
Qi Gong per me è resilienza allo stato puro, è lasciarsi andare con fiducia alla vita, è comprendere di essere parte di un processo infinito e inarrestabile di trasformazione, è diventare il cambiamento stesso attraverso il corpo.
Ripartono finalmente le sessioni di Qi Gong. Il numero dei partecipanti è limitato, per ovvie ragioni di sicurezza. Previsti inoltre nuovi incontri speciali all’aperto.
Siamo in primavera inoltrata ed è il momento giusto per parlare del nostro Fegato, l’organo che si abbraccia perfettamente con questa stagione. Abbiamo già visto che ogni cosa nell’universo è il prodotto della combinazione di soli 5 elementi chiamati anche “movimenti” per la loro incessante dinamicità che li fa continuamente trasformare l’uno nell’altro. La Primavera è il periodo di massima espressione dell’elemento Legno con il suo irrefrenabile slancio vitale (per approfondire leggi l’articolo: https://ilrifugiodeltao.it/2019/03/20/benvenuta-primavera/ ). Nel corpo umano, l’energia del Fegato custodisce il carattere del Legno: deciso, possente, creatore, impavido. Un movimento che nasce dagli abissi profondi ma aspira ad innalzarsi verso la luce celeste. Anche noi umani, nel periodo in cui la Natura si fa feconda e gravida, sentiamo il bisogno di esporci, di uscire, di urlare, di correre, giocare, fare l’amore.
Ma il Fegato è anche molto rigoroso, tra tutti gli organi ricopre la carica di gran generale. Affiancato dalla cistifellea, è colui che ha il compito di decidere, di fare previsioni, attuare strategie intuitive, superare creativamente gli ostacoli affinchè il corso della nostra vita possa procedere con successo. Nel nostro interno, sotto le indicazioni del generale, il sangue è regolato e immagazzinato, per poi scorrere fluido e abbondante insieme al Qi, in base alle diverse esigenze del corpo. L’ elasticità e la dinamicità dei muscoli e dei tendini, la salute degli occhi e più ampiamente il nostro saper guardare oltre, prevedere e intuire, sono tutte esternazioni di questa rigogliosa energia. Il Fegato inoltre garantisce la giusta spinta direzionale nel percorso della digestione e della trasformazione degli alimenti. Dal Fegato scaturisce la rabbia che fa salire il Qi verso l’alto; a volte questo stato emotivo è utile per oltrepassare gli intralci quotidiani o per uscire da momenti di stallo, ma se incontrollata e ripetuta nel tempo può diventare un serio danno epatico!
Il Fegato è anche dimora dello Hun, la nostra parte di anima più eterea e leggera. È proprio grazie allo Hun che l’essere umano può elevarsi spiritualmente. Questo aspetto quasi magico ci rende particolarmente sensibili e ad esso è legato il potere dell’immaginazione, dell’attività onirica, e andando più nel sottile grazie ad esso, possiamo avere esperienze che vanno oltre la materia come il sogno lucido, la chiaroveggenza e un “sesto senso” piuttosto sviluppato.
Quella del Legno è una forza che nasce negli antri più oscuri ed acquosi del nostro essere, una forza che può essere la più brutale e mostruosa se pensiamo alla spinta istintiva-sessuale e alla rabbia cieca, ma se forgiata può aiutare il nostro spirito a raggiungere le vette più alte e luminose della pura coscienza. È una forza che va compresa e domata non senza fatica, ma è il primo passo caparbio che ci porterà dritti al compimento della nostra vera Vita. Per questo c’è bisogno di determinazione ma anche di un’attenta delicatezza affinchè nessun altro venga travolto dal nostro passo spedito.
Antica illustrazione del meridiano di Fegato
In ogni caso, qualunque siano i nostri progetti, mettiamo sempre in primo piano la Salute, nel senso più ampio e salvifico del termine, e in Primavera – ma non solo – prendiamoci cura del nostro caro Fegato!
Questo periodo solitamente esuberante, a volte provoca non poca confusione ai tipi dal Legno prorompente! Se l’energia del Fegato è in disordine, si possono accusare più facilmente segni di spossatezza, nervosismo o instabilità emotiva, disturbi del sonno, agitazione e irrequietezza. La caratteristica volontà di innalzarsi, di raggiungere ciò che sta in alto, propria dell’elemento Yang del Legno, rischia di perdere il contatto con la radice Yin di cui quest’organo ha tremendamente bisogno.
Se questa energia ascendente non è ben radicata rischia di far divampare del fuoco lungo il tratto di risalita, a livello psichico causando una perdita più o meno grave del contatto con la realtà, a livello fisico compromettendo lo Stomaco con bruciori o irritazioni del tratto digerente e peggio ancora compromettendo il Cuore, l’Imperatore rischiando così di danneggiare il sistema circolatorio! Spesso l’energia incontrollata del Fegato, o una sua incapacità di esprimersi può dipendere da una disarmonia dell’elemento madre del Legno, cioè l’Acqua. Il Legno che trova radici e nutrimento dall’ elemento Acqua e quindi dal Rene (organo di cui abbiamo già parlato nell’articolo precedente: https://ilrifugiodeltao.it/2019/12/28/i-reni-custodi-della-vita/ ), potrebbe essere poco nutrito o ipernutrito e per questo potrebbe svolgere con difficoltà le sue funzioni.
Quindi cerchiamo sempre di ascoltarci e rispettare l’energia vitale del Rene, assumendo una ragionevole quantità di liquidi ed evitando situazioni di stress eccessivo. Per aiutare il nostro Fegato invece cerchiamo di dormire bene tra l’una e le tre della notte, orario (solare!) di picco energetico dell’organo, per permettergli di svolgere in tranquillità le sue mansioni ordinarie. Nutriamoci soprattutto con cibi di stagione dal colore verde, il colore che fa bene al Legno, che non a caso disintossicano, come i carciofi, gli asparagi, il tarassaco, la cicoria. Non esageriamo con – o meglio ancora, evitiamo – l’assunzione di alcool, fritture e zuccheri. E naturalmente troviamo un momento durante la giornata per praticare attività fisica nel rispetto dei nostri limiti, non affatichiamo i nostri occhi davanti a dispositivi elettronici, soprattutto la notte, e cerchiamo di tenere a bada la nostra rabbia, se ci capita spesso di perdere la pazienza, respirando profondamente! Se ci sentiamo rigidi e congesti anche emotivamente, possiamo fare un massaggio vigoroso che va da entrambi i fianchi – zona di dominio dell’energia del Fegato – fino all’ ombelico con le mani, magari alternando a destra e a sinistra oppure praticare un leggero stratching dei fianchi, ruotando con dolcezza per qualche minuto il busto prima da un lato e poi da un altro.
Rispettare e armonizzare il nostro Fegato aiuta ad essere più decisi, dinamici, elastici ed intuitivi.
E ci aiuta a vivere meglio la stagione più ricca e briosa dell’anno!
Il BDJ ė un classico del Qi Gong tradizionale, tradotto in italiano significa “gli otto pezzi di broccato”, perché ė un insieme di movimenti preziosi per l’organismo, che ripetuti per una serie di volte, creano una trama o un intreccio energetico di altissimo livello.
La pratica del BDJ stimola una serie di meridiani davvero pregiati detti non a caso “straordinari”. Questi sono i primi canali energetici a formarsi già nel feto e sono direttamente collegati alla nostra personalissima ed inviolabile energia ancestrale o Jing del Cielo Anteriore. Allenandoci con il BDJ dunque, incitiamo l’attività delle nostre funzioni vitali dall’interno.
I benefici sono molteplici. Ognuno degli otto movimenti ė utile per armonizzare i diversi distretti energetici del nostro corpo, dalle zone più materiche a quelle più sottili, contribuendo così a rilassare il corpo, a favorire la circolazione del Qi e del sangue, a rendere più elastici i tendini e i muscoli, a rinvigorire le ossa, a tonificare il cuore, stimolare l’attività dei polmoni, migliorare il sistema digestivo ecc. Praticando il BDJ quotidianamente, per un certo periodo, rinforziamo la nostra energia difensiva o Wei Qi e aiutiamo il nostro corpo a rigenerarsi a livello globale e profondo.
Ho sentito l’urgenza di pubblicare informazioni sul BDJ proprio in questo periodo “Covid-19”, perchè sembra che sia un’ottimo aiuto in caso di prevenzione, andando ad attivare anche il nostro sistema immunitario.
Di seguito troverete la descrizione nel dattaglio sui benefici degli otto esercizi BDJ:
Apertura. L’apertura serve ad entrare nel pieno dell’atteggiamento da mantenere per tutti i movimenti dell’intera pratica. Bisogna avere il corpo rilassato il respiro è profondo, silenzioso, lungo, ventrale. La lingua possibilmente appoggiata al palato superiore dietro i denti incisivi per unire i due meridiani strordinari più conosciuti: Ren Mai e Du Mai.
1) “Sostenere il cielo con le mani per regolarizzare il triplice riscaldatore”, regola l’azione di questa funzione, il triplice riscaldatore, alla quale è associato un meridiano, regola quindi il calore e i movimenti interni del Qi, assicura una giusta circolazione di sangue e di liquidi negli organi, allevia la tensione alle spalle e alla nuca.
2)”Tendere l’arco per scoccare la freccia”. L’esercizio apre il torace, regola il qi di cuore e polmone (rispettivamente imperatore e primo ministro del corpo, non è poco!), rinforza i muscoli di gambe e braccia, elasticizza i tendini dei polsi e degli avambracci, alleggerisce le tensioni del collo e delle spalle, stimola la vista. Si svolge in posizione del cavaliere (mabo), ovvero gambe più divaricate della posizione di base (wu ji), ginocchia più basse e schiena dritta.
3)”Regolare il cielo e la terra”. Questa pratica regola le funzioni digestive, stimolando il Qi di Milza e di Pancreas, rappresentato dalla mano che si muove verso l’alto, e il Qi di Stomaco, rappresentato dalla mano che va verso il basso; stira la cavità addominale massaggiando gli organi interni; elasticizza i tendini delle braccia.
4)“Guardare dietro per prevenire le 5 fatiche e le 7 emozioni”. Il movimento lavora sulla zona scapolare e del collo, alleviandone le tensioni, stimola il nervo ottico e migliora la qualità della vista, inoltre fa circolare più sangue e qi agli organi della testa, migliora l’efficienza del midollo osseo e del sistema nervoso, allevia la sensazione di affaticamento. Tanto per capirci un pochino, le 5 fatiche sono le posizioni che il nostro corpo assume e che possono far bene ad un determinato organo del nostro corpo, o danneggiarlo se si esagera (ad es. stare in piedi stimola il qi di Rene ma star troppo in piedi affatica il qi di Rene, lo stesso vale nello star seduti e il qi di Milza/Pancreas o nel camminare e il qi di fegato ecc.). Anche le emozioni sono espressioni degli organi principali ma se esagerate danneggiano l’organo in questione (qualche esempio: la collera lede il qi di Fegato, la gioia spropositata il qi di Cuore, la tristezza il qi di Polmone ecc. ).
5)”Scuotere la testa e la coda per rimuovere il fuoco del Cuore” (in mabo). Il Cuore è l’imperatore del corpo, punto nevralgico fisico, psichico e spirituale, sede del sangue e quindi del nutrimento e del qi i quali sono trasportati attraverso i vasi in ogni cellula del nostro organismo, dal centro alla periferia. Il Cuore è inoltre la dimora dello Spirito (lo Shen) e delle Emozioni. Con questo movimento liberiamo il fuoco di Cuore facendolo defluire in alto attraverso uno snodo posto sulla nuca (punto Dazhui), caricando la spinta dall’osso sacro. Fisicamente tutta la zona del bacino, le anche e la spina dorsale vengono sbloccate, creando una migliore comunicazione tra parte bassa e parte alta del corpo. Le tensioni del bacino, e delle vertebre, in particolare quelle lombari, vengono alleviate.
6)”Afferrare i piedi con le mani per tonificare i reni e i lombi”. Questo movimento sviluppa la flessibilità della spina dorsale e rinforza in particolare la zona lombare, stimola i meridiani di Rene e Vescica, aiuta a proteggere il Jing, preziosa energia ancestrale che risiede nel Rene e riporta in equilibrio le forze yin e yang nel nostro corpo.
7)”Chiudere i pugni allargando gli occhi per accrescere il soffio e la forza” (in mabo). Questo movimento va fatto con gli occhi ben aperti. Stimola in particolare l’energia governata dal Fegato. Ad esso sono collegati gli occhi, i muscoli, i tendini, la decisione nel portare avanti i propri progetti. Dunque l’esercizio va a riarmonizzare questi specifici campi.
8)”Sollevare e abbassare i talloni per guarire le malattie” . Portarci su con le punte dei piedi rinforza i muscoli degli arti inferiori, i meridiani del piede e migliora il nostro equilibrio. Battere i talloni al suolo stimola il sistema osseo, risveglia energie collegate alla spina dorsale e al sistema nervoso, attiva la circolazione di qi e sangue.
Chiusura. La chiusura è un momento di ascolto interiore in cui possiamo sentir scorrere più chiaramente il flusso vitale del corpo attivato e liberato in maniera considerevole dalle ostruzioni energetiche di varia natura.
Sperando di aver fatto cosa gradita vi ringrazio e auguro come sempre:
“Pensa a te stesso con leggerezza e al mondo con profondità” Miyamoto Musashi, antico samurai.
Cari amici, in linea con le nuove direttive per contrastare la diffusione del contagio covid-19, mi sento in dovere di sospendere momentaneamente le attività di Shiatsu e Qi Gong, fin quando la situazione non sarà più chiara. Mi raccomando: voi che mi seguite, continuate a mantenere sempre una giusta postura, un atteggiamento sereno e respirate profondamente mettendo l’attenzione sul diaframma, nutrendo l’addome e il torace di Qi. Approfittiamo di questa strana ed improvvisa sospensione temporale per lavorare su di noi e per capire finalmente quanto siamo collegati uno all’altro e all’ambiente che ci circonda. Cercherò di creare dei video che possano invogliarvi a continuare le pratiche del Qi Gong, oltre che ai consueti approfondimenti e riflessioni. Rispettiamo il più possibile le semplici ma essenziali regole necessarie per vivere nel rispetto e per il bene di tutti. A presto! Salute a tutti!
– A noi immortali non piace esse presi sul serio, ci piace scherzare. La serietà, caro mio, è una nota del tempo: nasce, te lo voglio confidare, dal sopravvalutare il tempo. Anch’io una volta stimavo troppo il tempo e desideravo perciò di arrivare a cent’anni. Ma nell’eternità, vedi, il tempo non esiste; l’eternità è solo un attimo, quanto basta per uno scherzo -. (da “il lupo della steppa” di H. Hesse)
In questi giorni di contagiosa isteria da Coronavirus, sento tutti tremare di paura e tutti sospettare l’un dell’altro! Stiamo parlando di una grave realtà, ovvio, ma cosa c’è di più importante di una vita che scorre il più serenamente possibile? Cosa c’è di più “sano” di un sorriso, di una gentilezza, di un segnale di empatia dato e ricevuto da chi ci sta intorno soprattutto nei periodi in cui la tensione lì fuori è alle stelle?
In questo articolo non vi parlerò di come lo Shiatsu o il Qi Gong siano portentosi rimedi per combattere i virus che temiamo ma vi svelerò un altro importante segreto: è possibile guarire dai blocchi emozionali che ci incatenano, lavorando costantemente e pazientemente.
Le emozioni incontrollate ci paralizzano, fanno diventare tremendamente egoista l’essere umano che in questo stato prende decisioni quasi sempre avventate e pericolose. Sono tanti i problemi che affliggono la nostra umanità e bisogna cercare un rimedio. Ma i veri rimedi avvengono a mente lucida e a cuore aperto. Inoltre i primi a subire la paralisi del terrore siamo noi stessi e allora è proprio da noi stessi che dobbiamo partire per cambiare qualcosa.
Nessuno dovrebbe farsi mai mancare quel briciolo di leggerezza che serva a rendere migliori i momenti più difficili. Quando si ha paura non si vive bene e se ci si preclude la possibilità di vivere liberamente, allora che razza di vita ci rimane?
Sono anni che sto lavorando sulle mie inclinazioni emotive nocive per la mia salute (paura, rabbia, risentimento ecc) ed ho capito da subito, e poi confermato, attraverso le discipline corporee che ho praticato e continuo a studiare e praticare, che il corpo è lo specchio di quel che coviamo dentro.
Il nostro corpo si deforma letteralmente a causa dei nostri continui pensieri stridenti o ossessivi, prima urla per dirci in ogni modo che stiamo percorrendo una via dannosa – e noi lo sappiamo! – e poi, se insistiamo nel percorrere quella via, seppur sbagliata, questo buon corpo fa in modo comunque di piegarsi alla nostra volontà, cercando di sistemare alla buona il nostro circuito energetico ormai compromesso, lanciandoci di volta in volta svariati segnali o sintomi a ricordarci che siamo sempre in tempo a cambiare stile di vita – e anche questo sappiamo! -. Quando ormai il problema è radicato in profondità, i sintomi diventano cronici e più passa il tempo più sarà difficile cambiare. Così alcune parti del nostro corpo prima e poi man mano tutto l’organismo risentiranno di un malessere, di una costrizione che non ci farà più vivere bene emotivamente, mentalmente e fisicamente; un circolo vizioso che si ripercuote su ogni cosa dentro e anche fuori di noi. Anche ciò che ci sta intorno risulterà essere poco piacevole, la vita stessa avrà un gusto più amaro e niente ci sembrerà più grave di questo per noi. In queste condizioni come potremmo mai occuparci di altri problemi?
Spesso siamo costretti a portarci dietro le ferite di un passato di cui non riusciamo a liberarci, sotto forma di blocchi importanti che andrebbero riconosciuti, localizzati e dissolti attraverso un lento e paziente lavoro di amore verso se stessi.
Dobbiamo decidere di voltare pagina per guarire dai nostri mali interni prima di sperare che i mali del mondo possano scomparire come in una magia!
Consiglio e auguro di cuore a tutti di trovare e incamminarsi verso la propria strada “Maestra”, che “insegna” ad essere migliori, così come io ho trovato la mia nella Medicina Tradizionale Cinese in particolare nelle due discipline che pratico. L’importante è che sia una strada che metta in equilibrio e in connessione il corpo e la mente. E in seguito che ci metta in connessione con tutti gli altri milioni di esseri che sono sullo stesso cammino, intorno a noi per farci capire che alla fine siamo tutti dei corpi con gli stessi identici bisogni di cure, gioia, comprensione e affetto.
Se
cominciamo ad ascoltare, a goderci il nostro sacro silenzio in un tempo
dedicato solo a noi stessi, possiamo sentire esattamente quali indicazioni seguire
per trovare la nostra strada – il Dao per i cinesi, la via Madre che racchiude
nei sui sentieri in senso della Vita.
Almeno una volta al mese propongo questa incredibile tecnica salutare.
A idearla è stata una signora, Guo Lin appunto, che prendendo spunto da alcune antiche pratiche di Qi Gong ha elaborato, combinando ritmi respiratori e motori, un metodo di vera e propria rinascita per l’intero organismo. Applicando inizialmente il metodo su di sè, è riuscita a superare la sua malattia, incurabile a detta dei medici, e in seguito ha deciso di farla conoscere a quanta più gente possibile, viaggiando molto e insegnandola. (Per maggiori informazioni sull’argomento condivido un articolo dalla mia scuola di formazione: https://www.scuolatao.com/approfondimenti/marcia-qi-gong/ )
Questa pratica di Qi Gong è ormai conosciuta in tutto il mondo e si basa su particolari tecniche di respirazione abbinate ai 5 elementi della Medicina Tradizionale Cinese e ai 5 organi del corpo ad essi correlati (Metallo-Polmone, Fuoco-Cuore, Terra-Milza&Pancreas, Acqua-Rene, Legno-Fegato). Tutto questo avviene camminando, ascoltando se stessi e rispettando il ritmo di gruppo. Obiettivo della pratica è caricare l’organismo di ossigeno e Qi, in modo da ottenere una profonda purificazione interna e una rigenerazione cellulare, contrastando la formazione di radicali liberi e di cellule cancerogene, migliorando inoltre il livello di coordinazione tra il nostro corpo e la nostra mente. Per partecipare contattami e seguimi sulla pagina facebook: Fuko – Shiatsu e Qigong Basilicata.
Cari amici in questi giorni invernali di festa e con la
prima neve della stagione ho pensato bene di parlarvi dei Reni, anzi del Rene –
anatomicamente i reni sono evidentemente due ma unica è la loro energia.
Come abbiamo già visto nel mio precedente articolo: (https://ilrifugiodeltao.it/2018/12/06/linverno-e-lelemento-acqua/ ) l’Acqua è l’elemento cosmico che li alimenta e l’Inverno la stagione in cui la loro forza trova la massima espressione. Pensiamo all’apparente quiete di un monte innevato, che però conserva sotto sostanze in decomposizione nascoste da un manto nevoso, migliaia di semi che concentrano in essi la volontà di un esplosivo progetto vitale di migliaia di germogli che saranno a primavera.
Nel Rene regna la Duplicità fisica e soprattutto energetica: in esso c’è la radice dello yin e dello yang, del buio e della luce, del freddo e del caldo, della paura della morte a cui niente e nessuno sfugge e dell’irresistibile richiamo alla vita. Come un subacqueo nell’oscurità degli abissi dovrà risalire verso la luce in superficie, come il feto che dovrà uscire dal fluido e scuro grembo materno, come il seme dal grembo terreno si aprirà e scaverà con tutte le sue forze verso i raggi del sole. Acqua e buio, luce e aria. Primo inspiro = vita, ultimo espiro = morte, ovvero la danza della trasformazione infinita.
Non ci sorprenderà dunque il fatto che, per la Medicina Tradizionale Cinese, nel Rene – da cui dipendono la nostra nascita, crescita e riproduzione – risiede uno dei tre tesori(*) dell’essere umano: il Jing, la porzione di energia vitale da bruciare durante il percorso dell’uomo, la tanica di “vita” non ricaricabile, che ognuno ha in quantità diversa. Interessante è che secondo l’antica tradizione cinese ognuno ha la porzione di Jing Ancestrale esatta che serve per portare a termine la propria missione in questa vita… e naturalmente a trovarla! (*): i tre tesori sono il Jing o l’essenza vitale, il Qi o l’energia che permea e muove ogni parte del nostro corpo, lo Shen o lo spirito puro
Inoltre il Jing Ancestrale è l’essenza del Cielo Anteriore, ovvero di tutte le informazioni immutabili, materiali e spirituali, ereditate al momento del concepimento – un mix del Jing dei genitori e del luogo e del tempo cosmico in cui il concepimento è avvenuto -, in pratica il nostro DNA.
Il Cielo Anteriore viene poi aiutato e preservato dal Jing Acquisito, essenza del Cielo Posteriore, ovvero l’energia che serve a vivere quotidianamente: cibo, aria, emozioni, stili di vita appropriati ecc. Più immettiamo Jing Acquisito pulito e di buona qualità nel nostro organismo, più preserviamo il Jing Ancestrale. Più la nostra vita è frenetica, faticosa e nutrita male, troppo o troppo poco, più abusiamo di sostanze tossiche, velenose, in sintesi, più facciamo cose fuori dalla norma – ovvero che vanno oltre le regolari richieste del nostro corpo – più sprechiamo energia straordinaria, prelevandola direttamente dalle inviolabili riserve del Cielo Anteriore, penalizzando la nostra stessa vita in durata e in qualità. Inutile dire che così facendo ci allontaniamo di gran lunga dal nostro mandato celeste!
Quindi sarebbe cosa buona e giusta cercare di seguire nel miglior modo possibile i ritmi della Natura e sentirci parte di essa, nostra risorsa di nutrimento e di relazioni con l’esterno, nostro specchio energetico a livello macrocosmico. Dovremmo osservarla ed emularla. Per arrivare in gran forma a Primavera, in questo periodo la vegetazione riposa e la gran parte degli animali va in letargo.
E noi? Per preservare al meglio l’energia del Rene, in inverno potremmo ad esempio, smetterla di far finta di stare ai tropici in casa quando fuori fa freddo. Potremmo abbassare il riscaldamento, coprirci di più, mangiare zuppe calde, coccolarci di più, concederci la possibilità di riposare più a lungo e di andare a letto un po’ prima la sera. Praticare attività rilassanti, rigeneranti e salutari come la Meditazione, il Qi Gong o lo Shiatsu per liberarci da blocchi, tensioni o carenze che nuocciono al normale flusso dell’energia renale e non solo.
Come sempre non è difficile se comprendiamo bene che viviamo in una rete di relazioni energetiche che ci uniscono a tutti e al Tutto e che fondamentalmente saremo noi i primi a trarne beneficio.